Holy motors
Amore
è azione. Una danza convulsa e innervata da Modern
love di David Bowie, di corsa attraverso i marciapiedi di un arrondissement
nelle retrovie di Parigi, lo stesso ragazzo che traghetta Anna di là dalla
strada, in braccio perché è scalza e l’asfalto scotta, le sue braccia che
sollevano e ribaltano un maggiolone parcheggiato fuori dall’albergo, dopo
averla salutata, il telefono di lei che squilla, la sua voce muta risponde:
Devo proprio dirtelo… io sento per
te… quando mi sei vicina è come se io fossi vicino a tutti, da moltissimo tempo
…
no non è
la vita o forse sì, ma non me ne importa
non è la vita anna è te che amo
vedrai, ora metto giù. (Mauvais
sang)
O
consumare le suole di scarpe insaziabili in un peregrinaggio metropolitano,
rabdomantico e inesausto, per trovare tregua da una storia appena finita e
incontrare nuovamente la persona che ci rapisce. Nella festa centro di gravità
di Boy meets girl. Alex finirà per
non contenere il proprio stato d’animo e riversare su Mireille la portata
travolgente del suo essere, in una parresia vertiginosa. Con un’urgenza e una
necessità che non sono mai egoistica ricerca di salvezza ma salto nel vuoto,
innocente e religioso abbandono.